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BREVE STORIA
Il Nikkor 50mm f/1,2 è l’obiettivo standard più
luminoso in casa Nikon
Nel luglio del 1978, la Nikon avvia la produzione del
Nikkor AI 50mm f/1,2, mettendo di fatto in pensione il
precedente 55mm di identica luminosità, ritenuto
meno performante in termini di definizione e rimasto
in catena di montaggio dal 1965 fino all’aprile del
1978.
Più panciuto e pesante degli altri 50mm meno
luminosi, l’ f/1,2 offre l’innegabile vantaggio di una
visione assolutamente brillante nel mirino.
La Nikon fino al dicembre 1981 produce la versione AI
che, dopo tale data, viene sostituita dalla versione
AIS che, lo ricordiamo, consente la piena integrazione
con le fotocamere dotate di controllo automatico
dell’esposizione a priorità di tempi.
I numeri di serie iniziano da 177051 per la versione AI
e dal 250001 per la versione AIS .
Come accade di regola agli obiettivi luminosissimi, le
prestazioni alla massima apertura non sono eccellenti.
Basta però chiudere il diaframma di un paio di stop e
la bontà di quest’ottica viene fuori tutta. A f/1,2 c’è
una flessione della luminosità ai bordi (vignettatura)
ed un calo di nitidezza che scompaiono a f/2,8.
Peraltro la messa a fuoco a diaframma tutto aperto,
per quanto facilitata dalla luminosità, è sempre critica
e obbliga alla massima precisione per evitare
indesiderati effetti di sfocatura proprio sulle parti del
soggetto che si vorrebbero mantenere nitidi. In
compenso si esalta un notevolissimo contributo dello
sfocato (bokeh) piuttosto pastoso. L’immagine, anche
per il contributo del minore contrasto e di una minima
aberrazione, tende ad una tridimensionalità artificiale
che possiede il suo fascino.
Sopra e sotto: confronto tra il Nikkor AI 50mm f/1,2 (
a sinistra) ed il Nikkor AI 50mm f/1,4 ( a destra)
DATI TECNICI
Lunghezza focale: 50mm
Angolo di campo: 46°
Lenti/Gruppi: 7/6
Max apertura: f/ 1,2
Min apertura: f/ 16
Diametro ghiera filtri : 52mm.
Distanza minima di messa a fuoco: 50 cm
Peso: 380 gr (dato ufficiale Nikon)
Paraluce: HS-12
Come tutte le ottiche manuali Nikon è proberbiale per
solidità meccanica e accuratezza costruttiva. E’
compatibile sia con le Nikon analogiche che con le
moderne fotocamere digitali.
Per questa prova mi sono avvalso di ben tre macchine
di case produttrici diverse al fine di verificare la sua
reazione sul campo in modo più articolato.
Nell’immagine sopra il Nikkor AI 50mm f/1,2 montato
mediante un adattatore sulla Sony A7 con cui sono
stati effettuati alcuni degli scatti di test.
Scatti di prova sono stati effettuati anche montando
l’obiettivo su una Nikon D700 e persino su una APS-C
Fujifilm X-E2 per metterlo alla prova in veste di
mezzotele da 75mm per ritratti di grande effetto.
I risultati, in tutte le varianti, hanno a mio parere
confermato i pro ed i contro di quest’ottica che
mantiene un buon valore anche sul mercato dell’usato.
> Crediti: Esemplare fornito gentilmente per il test da
Blackdove-Cameras che si ringrazia per la collaborazione.
Interessante osservare che il diaframma del 50mm f/1,2 è a
nove (9) lamelle come il fantastico e costosissimo Noct
58mm f/1,2, mentre tutti gli altri obiettivi ne hanno sette.
Questo è un aspetto da non trascurare, in quanto il foro del
diaframma tende ad avvicinarsi maggiormente ad un cerchio
perfetto, consentendo quel contributo dello sfocato pastoso
di cui dicevo sopra.
La sua reperibilità sul mercato dell’usato non è sempre
facile in quanto si tratta di un obiettivo gelosamente
conservato dagli appassionati.
I TEST
L’obiettivo è stato messo alla prova scattando più foto
dello stesso soggetto e variando il diaframma.
A mio avviso il picco di qualità viene raggiunto a
f/5,6, punto in cui tutte le qualità dell’obiettivo si
esprimono al massimo in termini di nitidezza e
uniformità di prestazione tra centro, medio e bordo.
Lascio a chi ne ha tempo e voglia il piacere di
sfogliare le immagini a supporto dei test i quali, lo
ripeto, badano a rappresentare la reale forza sul
campo di un obiettivo, più che alla disquisizione
teorica su grafici e numeretti.
Tuttavia le prime due schede rappresentano una
verifica standard sulla risolvenza:
N.1 a 1: LINEE PER MM
2: MIRA OTTICA
Le immagini che seguono sono state fatte montando il
Nikkor AI 50mm f/1,2 su tre fotocamere diverse .
NIKON D700 a f/11: IMMAGINE TEST
FUJIFILM X-E2 a f/8 : IMMAGINE TEST
SONY A7 a f/1,2: IMMAGINE TEST - (a)
SONY A7 a f/1,2: IMMAGINE TEST - (b)
SONY A7 a f/4: IMMAGINE TEST
SONY A7 a f/5,6: IMMAGINE TEST
SONY A7 a f/8: IMMAGINE TEST
Infine, per apprezzare la buona resa anche sulle alte
sensibilità concesse dal sensore Sony :
PROVA A 3200 ISO IMMAGINE TEST
CONCLUSIONI
Qual’è il vantaggio di avere un obiettivo molto luminoso ( e
di conseguenza costoso e pesante) se poi alla massima
apertura i risultati non sono all’altezza delle aspettative?
Al di là della brillantezza della visione presente nel mirino
anche in condizioni di scarsa luminosità, il grande vantaggio
sta nel fatto che - per esempio - a f/2,8 (valore sul quale
molti obiettivi pregiati sono attestati come massima
apertura) un’ottica f/1,2 ha già cominciato la sua
progressione.
Sappiamo bene che i migliori risultati vengono
generalmente prodotti da tutti gli obiettivi chiudendo il
diaframma almeno di uno o due stop.
Quindi, per usare un paragone sportivo, l’obiettivo è già in
accelerazione quando gli altri sono fermi al palo.
Per quanto mi riguarda, se posso esprimere una opinione
del tutto personale maturata dopo aver provato molti
obiettivi, trovo che il Nikkor 50mm f/1,4 sia probabilmente
preferibile nel complesso. Quel mezzo stop sulla luminosità
massima viene ampiamente ripagata anche nel rapporto
qualità prezzo.
Va onestamente detto che a f/2, il 50mm f/1,2 supera la
concorrenza, così come risulta che nei grafici IMATEST da
f/2 fino a f/4 batta perfino il modernissimo Nikkor 50mm
f/1,4G e lo eguaglia a f/5,6. Segno che lo schema ottico, la
qualità delle lenti con cui è stato fatto mantengono la loro
assoluta validità dopo circa trent’anni e se la giocano con
obiettivi progettati al computer e trattati con le più moderne
tecniche.
Riassumendo credo sia possibile sostenere che si tratta di
un obiettivo di alta qualità, esemplare sotto il profilo della
robustezza e precisione meccanica. Notevolissime le
prestazioni ottiche soprattutto a f/5,6, ma già ottime a
partire da f/2. Molto particolare il contributo dello sfocato
alla massima apertura a prezzo di una resa decisamente più
soft ed un calo di rendimento ai bordi.
Vale la pena di averlo? Dipende tutto dall’uso che se ne
intende fare. Non è un oggetto da collezione ma uno
strumento di precisione progettato e costruito per fare
fotografie di qualità. Cosa che si può benissimo fare anche
con il 50mm f/1,4 ( che a mio parere resta l’obiettivo di
riferimento) o anche col più economico ma non per questo
disprezzabile 50mm 1,8.
© S. Benvenga