www.bensaver.it BREVE STORIA Il Nikkor 50mm f/1,8 è l’obiettivo standard più economico in casa Nikon. Nel 1986, la Nikon immette sul mercato la versione AF Nikkor 50mm f/1,8, dotandolo di una montatura completamente diversa da quella che connotava il precedente modello AI. L’uso della plastica, anche sulla ghiera monta filtri, rende estremamente leggera quest’ottica (210 gr) ma non influisce minimamente sulla notevole qualità dell’ottica. La prima versione si riconosce per la finestrella (anch’essa di plastica) attraverso la quale si visualizza la scala delle distanze. Nel 1990 la casa giapponese ridisegna l’obiettivo, alleggerendolo ulteriormente a 155gr dotandolo di una ghiera di messa a fuoco più grande e sparisce la finestrella. Infine, nel febbraio 2002, viene prodotta (in Cina) la terza versione, ancora più compatta e contraddistinta dalla lettera D (informazione elettronica sulla distanza) e con le lenti dotate del trattamento NSIC. I numeri di serie iniziano da 177051 per la versione AI  e dal 250001 per la versione AIS . Sebbene siano sostanzialmente pressoché identici i due esemplari presentano qualche leggera differenza al di là delle evidenti diverse dimensioni ed estetica Sopra e sotto: confronto tra il Nikkor AF 50mm f/1,8 ( made in Japan) ed il Nikkor AF-D 50mm f/1,8 ( made in China). In entrambi è presente il blocco del diaframma sull’apertura minima (f/22). DATI TECNICI Lunghezza focale: 50mm Angolo di campo: 46° Lenti/Gruppi: 6/5 Max apertura: f/ 1,8 Min apertura: f/ 22 Diaframma: 7 lamelle Diametro ghiera filtri : 52mm. Distanza minima di messa a fuoco: 45 cm Paraluce: HR-2 Peso: 210 gr (Made in Japan)- 155gr (made in China) L’esemplare “made in Japan” è stato prodotto grosso modo verso dicembre 1986, collocandosi a metà dei numeri di matricola prodotti tra settembre 1986 e marzo 1987 (matr. dal 2001528 al 2111308). Quindi nella prima tornata di questi obiettivi. L’esemplare “made in China” dovrebbe essere del 2003, desumendo dal fatto che tra il febbraio del 2002 e dicembre 2005 vennero prodotte le matr.202071 - 341667. Con l’aprile 2011 inizia la produzione (sempre in Cina) dell’ AF-S 50/1,8 G. La curiosità di vedere se vi siano differenze di prestazione tra i due obiettivi è stata davvero forte. Dico comunque subito che si tratta di due obiettivi decisamente economici reperibili sul mercato dell’usato a prezzi davvero vantaggiosi ma in grado di regalare immagini davvero notevoli. Ho quindi messo alla prova sul campo le ottiche utilizzando sia una Nikon D700 che una Sony A7 ( la scelta è dovuta al fatto che mi interessa osservare il comportamento in “campo neutro” su cui parametrare in modo identico anche obiettivi di altre marche). La Sony A7 è una Full-Frame e quindi rispetta la corretta lunghezza focale dell’obiettivo, mentre ricordo che su una fotocamera APS-C (tipo D300 o D7100, ma anche su una Fujifilm come la X-PRO1 su cui è possibile impiegarla tramite opportuno adattatore) l’ottica “diventa” praticamente un 75mm. > Crediti: Esemplari forniti gentilmente per il test da  Blackdove-Cameras che si ringrazia per la  collaborazione. A dispetto dell’aspetto “plasticoso” -  si tratta comunque di policarbonato tutt’altro che scadente - questi obiettivi sono piuttosto robusti e non evidenziano debolezze di sorta. Nelle immagini sottostanti si osservi come il “lato B” dei due obiettivi sia sostanziamente simile. I risultati, come vedremo, confermano che si tratta di un obiettivo che ripaga moltissimo in termini di qualità- prezzo. Non è una frase fatta, nel senso che non sottindende per nulla il poco gratificante concetto del “ tanto, per quello che l’ho pagato...”. Per nitidezza e pressoché assenza di aberrazioni o calo di luce ai bordi nell’uso con i diaframmi più aperti compete con obiettivi assai più blasonati. Tra f/5,6 e f/8 si collocano tra gli obiettivi migliori in assoluto. Alla massima apertura presentano - come d’altronde accade pressoché a tutti  - qualche pecca che scompare già a partire da f/2,8. Le lenti non sono dotate di motore interno per la messa a fuoco per cui su fotocamere come la D3000, D5000 e seguenti si perde l’AF automatico. I TEST Con entrambi gli obiettivi ho ripreso gli stessi soggetti nelle medesime situazioni, procedendosi negli scatti a diaframmi diversi in modo da comparare i risultato finale. In entrambi - a tutta apertura - appare evidente una certa morbidezza e calo di prestazione ai bordi, ma sempre contenuto rispetto ad un obiettivo f/1,4.  Da f/4 in poi la nitidezza cresce meravigliosamente con un vertice raggiunto tra f/5,6 e f/8, punto in cui tutti i parametri culminano restituendo una notevole uniformità di prestazione tra centro, medio e bordo. A mio parere non raggiungono le prestazioni complessive del Nikkor 50mm f/1,4  ma vi si avvicinano degnamente. Per brevità e convenzione i due obiettivi sono contrassegnati da JPN (per quello fatto i Giappone) e CHN (per quello fatto in Cina) Le prime schede rappresentano una verifica standard sulla risolvenza: 1 AF JPN: LINEE PER MM 1 AF D CHN: LINEE PER MM 2 AF JPN: MIRA OTTICA f/1,8 2 AF D CHN: MIRA OTTICA f/1,8 3 AF JPN: MIRA OTTICA f/8 3 AF D CHN: MIRA OTTICA f/8 4 AF JPN: MURO MATTONI f/1,8 4 AF D CHN: MURO MATTONI f/1,8 5 AF JPN: MURO MATTONI f/5,6 5 AF D CHN: MURO MATTONI f/5,6 Seguono due comparazioni a diaframma centrale con relativo ingrandimento al 100% 1 AF JPN a f/4: IMMAGINE TEST 1 AF D CHN a f/4 : IMMAGINE TEST 2 AF JPN a f/5,6: IMMAGINE TEST 2 AF D CHN a f/5,6: IMMAGINE TEST Seguono alcune comparazioni sulla resa nella distanza minima di messa a fuoco: 1 AF JPN a f/1,8: IMMAGINE TEST 1 AF D CHN a f/1,8: IMMAGINE TEST 2 AF JPN a f/8: IMMAGINE TEST 2 AF D CHN a f/8: IMMAGINE TEST Inoltre ecco un test a diaframma chiuso f/16 : 1 AF JPN a f/1,8: IMMAGINE TEST 1 AF D CHN a f/1,8: IMMAGINE TEST Si è proceduto infine anche ad una comparazione nel campo della macrofotografia, sia con una Nikon D700 collegata ad soffietto Nikon, Bellows , montando gli obiettivi in posizione invertita tramite anello BR-2A sia direttamente su corpo macchina che su soffietto. 1 AF JPN:  Macro a f/8 1 AF D CHN: Macro A f/8 2 AF JPN:  Macro a f/16 2 CAF D CHN: Macro a f/16 E per finire, un ultimo test a f/22 (dettaglio orologio) 3 AF JPN:  Macro a f/22 3 CAF D CHN: Macro a f/22 CONCLUSIONI L’uso sul campo e i test condotti, dimostrano quanto è già comunemente noto. Ovvero che ci troviamo di fronte a due obiettivi compatti e leggeri, di buona luminosità ed economici, ma che sotto la veste “plasticosa” che li ricopre nascondono qualità ottiche di tutto rispetto. Sono pressoché equivalenti, ed anche se il Made in China è marchiato con D ed ha un trattamento migliore delle lenti NSIC ed è più moderno rispetto al precedente fratellino AF costruito in Giappone, trovo che quest’ultimo abbia delle buone carte da giocare. Infatti le diverse prove fatte danno l’impressione che l’esemplare costruito in Giappone abbia una resa migliore nei diaframmi centrali (f/5,6 - f/8) mentre quello costruito in Cina sembra andare relativamente meglio nei diaframmi estremi (tutta apertura e estremamente chiuso). Vale la pena di possedere uno dei due? Credo che la risposta debba essere affermativa. Per il loro basso costo sul mercato dell’usato sono un autentico affare. Producono immagini nitide, bene incise, pulite dal centro ai bordi e anche se impiegati invertiti per qualche applicazione macro possono ben dire la loro. Non sono spettacolari a tutta apertura ma più che dignitosi. Basta poi portarsi già a f/2,8 per cominciare ad apprezzarli. Da f/4 a f/8 poi è un crescendo sinfonico. Certo che le vecchie ottiche AI, in puro metallo tra le mani danno tutta un’altra impressione, ma alla fine le fotografie le fanno i vetri. E questi - in casa Nikon - li sanno davvero fare bene. ©   S. Benvenga