© salvatore benvenga - www.bensaver.it - Vassili Vassilievic Smyslov (Mosca  24/3/1921 - Mosca 27/3/2010) - VII° Campione del mondo (1957-1958)- Smyslov apprese dal padre a giocare a scacchi all'incirca all'età di sei anni. A diciassette giunse primo a pari merito al campionato di Mosca ed a diciannove era già Grande Maestro. Nel 1940 giunse secondo, ma davanti a Botvinnik  e Keres, al XII° Campionato sovietico. La sua meteora era decisamente in ascesa. Amante della lirica (baritono dotato di buona vocalità) fece perfino domanda di assunzione al Bolscioi meditando di lasciare gli scacchi. Alto, ben fatto e di buone maniere, Smyslov dimostrava una tecnica di gioco molto solida che lo portò a vincere il torneo dei candidati del 1953 estromettendo Keres. Ma già nel 1948, il suo secondo posto dietro Botvinnik, lo fece quotare come uno dei migliori aspiranti a massimo titolo. Gli toccò quindi il compito di sfidare Botvinnik nel 1954, ma il match finì in parità e, sebbene Smyslov venisse considerato il vincitore morale, ciò consentì al detentore di mantenere la corona. Tre anni più tardi, dopo una nuova affermazione nel Torneo dei candidati, Smyslov si ripresentò davanti a Botvinnik e, stavolta, lo sconfisse. Ma poiché il regolamento consentiva al campione detronizzato di avere la sua rivincita l'anno seguente, tale chance fu perfettamente colta da Botvinnik che si riappropriò del titolo. Smyslov rientrò nei ranghi e, da allora, ha dignitosamente e con grande stile fatto onore alla sua fama di giocatore combattivo dotato di grande tecnica, soprattutto nei finali in cui ha avuto pochi rivali. Non per nullla Smyslov ha composto moltissimi studi, molti dei quali di ottima fattura. Era infatti un grande studioso ed esperto di finali di scacchi, in cui versò molto del suo talento. Questa applicazione, non disgiunta dalla sua integrità fisica e mentale, fecero sì che a ben 63 anni (Vilnius 1984), sfidasse il ventenne Kasparov per decidere chi dei due potesse affrontare il detentore Karpov per il titolo. Naturalmente perse, ma stabilendo il record del più “anziano” pretendente al massimo titolo che abbia mai disputato la finale del torneo dei candidati. Su 107 partite disputate alle Olimpiadi il suo score è di 69 vittorie, 36 patte e 2 sole sconfitte. Il suo stile di gioco è stato paragonato a quello del grande Rubinstein: limpido ed armonioso. D’altra parte, il suo libro "In cerca d'Armonia" riassume già nel titolo la filosofia dell’autore: la ricerca della bellezza e dell'armonia in tutto ciò che ha rappresentato gli interessi principali della sua vita: gli scacchi e la musica. Come egli stesso ebbe modo di dire di sé : "Fin dai primi anni ho guardato agli scacchi come ad un'arte." La grande forza di Smyslov - commentò Euwe un giorno - risiede nella sua capacità di creare qualcosa dal nulla. Persona alquanto mite e riservata, non priva di qualche spunto d’ironia, sovente si criticava per il fatto di non aver scelto il canto come professione e gli scacchi come passatempo. In realtà, come confessò lui stesso nel suo già citato “Alla ricerca dell’armonia”, la passione per gli scacchi e per la musica li aveva ereditati dal padre. In entrami ricercava la bellezza e l’armonia allo stato puro, la contemporanea padronanza della tecnica e l’assoluta indipendenza da essa. Sostenitore del pensiero classico, nel suo gioco non ricercava tanto la fantasia quanto la purezza , convinto che solo dalla linearità e chiarezza della logica potesse scaturire la verità. Nel 1948 - in piena ascesa scacchistica - decise di farsi seguire dal professor Zlobin negli studi di canto e partecipò anche ad una gara al Teatro Bolscioi. Ma - come egli stesso confessò  - preferì tenere il canto a livello di pura soddisfazione personale ed il suo pubblico fu costituito solo dalla moglie e dagli amici. Espresse incondizionata ammirazione per il tenore italiano Enrico Caruso che considerava il suo cantante preferito. Nel 1953, al grande Torneo di Zurigo (uno dei massimi tornei di tutti i tempi) che vinse davanti a Bronstejn - autore del celeberrimo libro del torneo considerato ancora oggi un capolavoro della letteratura scacchistica- si esibì, accompagnato da Tajmanov al pianoforte per la delizia del pubblico. Non è stato il primo, né ultimo, grande scacchista con ottime conoscenze musicali (basterebbe pensare a Philidor ad esempio). Forse è proprio vero che nella limitata zona del pentagramma, così come in quella altrettanto ben circoscritta delle sessantaquattro case di una scacchiera, sette note con le loro alterazioni o sedici pezzi di scacchi riescono a formare infinite armonie. www.bensaver.it 1954 Botvinnik – Smyslov 7 7 10 1957 Smyslov - Botvinnik 6 3 13 1958 Botvinnik – Smyslov 7 5 11 Bibliografia: Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi Vasily Smyslov - Alla ricerca dell’armonia Vasily Smyslov - My Best Games of Chess, 1935 - 1957 (Dover, 1972) Kasparov-Plisetsky: I miei grandi predecessori Sfide per il titolo       V       P        N Smyslov - Botvinnik guarda le partite mondiali scarica  le partite vinte