Gli Dei Minori : i Grandi Maestri degli Scacchi non diventati campioni del Mondo
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Salvatore Benvenga CHESS Page
Rimasto privo di entrambi i genitori in tenera età  fu accolto nel locale orfanotrofio Nicola I, i cui metodi d'educazione rozzi e brutali e la durissima vita che vi si conduceva erano tristemente famosi. Qui Cigorin ebbe la ventura di trovare un insegnante di tedesco, il professor Schuman, un uomo di cuore e di cultura che si dedicava ad alleviare la grigia vita del collegio insegnando scacchi ai ragazzi. Ad un’età relativamente avanzata (sedici anni) Cigorin imparò i rudimenti di quello che sarebbe diventata la materia prima della sua crescita umana e storica. In occasione di una sommossa il direttore fu percosso e nove allievi, tra cui Cigorin, furono allontanati dall'istituto. Trasferitosi a San Pietroburgo, nel 1871 fu assunto all'Ufficio del Protocollo e solo nel 1873 risultano le sue prime partecipazioni a gare scacchistiche. Il ritrovo era il ristorante Dominique, un ambiente fumoso e caotico, dove i giocatori cercavano di racimolare qualche copeco vincendo a scacchi o a carte. Qui Cigorin  si fece le ossa.   Nel 1875 fu organizzato un torneo in cui Cigorin, classificato come giocatore di seconda categoria, riuscì ad arrivare terzo dietro Shiffers e Shumov, ritenuti i più forti giocatori della città. Nello stesso anno ebbe modo di giocare in un piccolo torneo a cui prese parte il fortissimo giocatore polacco Simon Winawer, eccentrico e grande finalista, di passaggio da S.Pietroburgo. Winawer vinse davanti a Shiffers ma espresse apprezzamento per Cigorin e fece in modo che venisse invitato al torneo di Parigi, torneo al quale però Cigorin non poté partecipare. Cigorin si lanciò nel mondo editoriale e diede alle stampe, nel settembre del 1876, la rivista Shakhmatnyj listok (Il foglio scacchistico) su cui cercò di pubblicare tutto quello che poteva sulla vita scacchistica russa, oltre a rubriche tecniche tra cui il Corso sulle Aperture. Per difficoltà economiche (scarsissimi abbonamenti) la rivista cessò nel 1881. Va detto che una raccolta di quella rivista fu il primo testo di scacchi su cui si formò il futuro campione del mondo Botvinnik. Negli anni successivi Cigorin collaborò ad altre pubblicazioni. In cuor suo, l’obiettivo primario era quello di dare valore sociale al movimento scacchistico, centralizzarlo come motore di un riscatto dall’indolenza e dalla grettezza in cui tutta la società russa di quel tempo si dibatteva, anche per effetto del clima politico e delle dure condizioni di vita vigenti. Da questa voce fuori dal coro, tecnicamente emergeva una grande capacità analitica che Botvinnik apprezzò. Il suo più forte amico-avversario fu Schiffers (suo coetaneo) uomo di grande cultura e preparazione teorica, battuto da Cigorin in un match del 1878. Da qui Cigorin mosse per affrontare Alapin, con cui non correva buon sangue, battendolo perentoriamente. Cigorin sostenne altre importanti sfide: contro  Gunsberg, Tarrasch e soprattutto con Steinitz che battè in un match per telegrafo che suscitò scalpore (1890-91). Il boemo, fresco campione del mondo dopo aver battuto Zukertort, aveva già sfidato Cigorin in un match a L'Avana (1889) prevalendo nettamente. Una seconda sfida avvenne nel 1892 e la vittoria di Steinitz fu più sofferta (+10 -8 =5). In quella circostanza Leo Tolstoj, grande scrittore russo ed a sua volta appassionato giocatore di scacchi, ebbe a dire “ Sono incapace di trattenere il mio nazionalismo e spero che il numero uno negli scacchi sia un russo”. Facile oggi dire che il suo augurio, diversi decenni dopo, si realizzò ad opera della scuola russa di scacchi nata sulle orme di Cigorin. Fu col torneo di Berlino del 1881 che il nome di Cigorin, soprattutto per la sua vittoria su Paulsen, cominciò a guadagnare considerazione internazionale. Sul finire del 1800 l’Inghilterra, ed in particolare Londra, erano la mecca degli scacchi. Nel 1883 vi si tenne un forte torneo vinto da Zukertort ma Cigorin, classificatosi al quarto posto, impressionò per il suo gioco caparbio e brillante. Nel 1895, al leggendario torneo di Hastings, Cigorin giunse secondo dietro all’americano Pillsbury ma davanti a Lasker. Mancò la vittoria per una sciagurata partita (succede anche ai migliori) contro Janowsky ed una sconfitta subita ad opera del connazionale Shiffers, ma fu unanime il giudizio che lo ritenne il miglior giocatore del torneo. Nel 1896 Steinitz, cavallerescamente, gli inviò le congratulazioni per la vittoria riportata  da Cigorin al torneo di Budapest, dove sconfisse Tarrasch in un celebre finale.   Soprattutto nel periodo sovietico, la figura di Cigorin fu esaltata con toni celebrativi. V’era - depurata dalla coltre di nazionalismo - un fondamento di verità: prima di lui gli scacchi in Russia non avevano assunto quella dignità che si era realizzata in paesi come la Francia, la Germania o l’Inghilterra. Deceduto di diabete, i suoi resti, traslati da Lublino a S. Pietroburgo nel luglio del 1914, riposano nel monastero delle Vergini di quella città.
Mikhail Ivanovic Cigorin (*)
Gatcina,  12/11/1850 -Lublino, 25/1/1908
Bibliografia: Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi Vasjukov,Narkevic,Nikitin - Cigorin Nikolaj Grekov - Cigorin, un grande scacchista russo Kotov - Yudovich _The soviet Chess School
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(*)Tchigorin o anche Chigorin in altre grafie